Presentazione del percorso di iniziazione cristiana

Nella nostra parrocchia il percorso di iniziazione cristiana ha i confini e le caratteristiche della catechesi tradizionali: inizio in terza elementare, comunione in quarta, cresima in prima media, appuntamento settimanale, …
Tuttavia, dentro la normalità del nostro percorso cerchiamo di mettere in atto alcune importanti attenzioni.



Primo: chiamata e formazione delle catechiste.

L’obiettivo è quello di formare per ogni anno un’equipe di catechiste formata da mamme o papà dei bambini che iniziano il percorso, integrata da figure giovanili e da qualche persona che abbia già maturato un’esperienza in questo senso.
Per far questo cerchiamo di conoscere e incontrare precedentemente le famiglie dei bambini, attraverso qualche semplice proposta di aggregazione e di incontro negli anni precedenti, attraverso un incontro di presentazione del cammino con largo anticipo (aprile dell’anno precedente), attraverso il colloquio personale con ogni famiglia che intende iscrivere il proprio figlio.
I genitori che danno la disponibilità, insieme a tutti coloro che saranno catechiste di quella fascia di età, partecipano ad un percorso formativo ad hoc, sui contenuti di fede che dovranno trasmettere e sui metodi della catechesi, un po’ di teologia e un po’ di metodologia.
La formazione diviene poi permanente, attraverso gli incontri di formazione e programmazione che ogni tempo liturgico le catechiste hanno con il sacerdote di riferimento.
A loro il compito di trovare più spesso per una programmazione “spicciola”.



Secondo: il percorso a grandi linee.

Un primo anno di introduzione alla fede, volto a presentare Gesù e attraverso di Lui il Padre (di cui lui ci rivela il volto) e lo Spirito (che accompagna la vicenda di Gesù e che Gesù ci dona).
Il secondo anno mirante a sottolineare la possibilità della relazione con Gesù in tutte le sue forme: ascolto, dialogo, ringraziamento, invocazione, … Dentro questo itinerario si collocano i sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia, dono di Dio, espressione del suo desiderio di relazione con noi.
Il terzo anno si coltiva la relazione con Gesù imparando a stare con Lui, riflettendo e vivendo alcuni luoghi e modalità in cui anche oggi si rivivono i gesti di Gesù (preghiera e carità in primis).
Il quarto anno si cerca di intuire la possibilità di essere testimoni di questa relazione d’amore, nella Chiesa e nel mondo (si può costruire il percorso a partire dalle beatitudine o dai doni dello Spirito o …), il sacramento della Cresima è visto come il dono indispensabile per essere capaci di vivere da testimoni.
Questo itinerario vuole introdurre alla fede, conoscendone i contenuti, celebrandola nella liturgia e nella vita.



Terzo: la graduale trasformazione delle attese e della proposta.

Due idee di fondo: l’iniziazione cristiana non può identificarsi con l’ora di catechesi, l’iniziazione cristiana non ha come meta i sacramenti, ma sono i sacramenti stessi che iniziano alla fede.

  • Il bambino prima e il ragazzo poi per essere introdotto alla fede è indispensabile che incontri la comunità cristiana, non solo il catechista! Ecco l’importanza di momenti di vita comunitaria da introdursi a pieno titolo nell’itinerario: la vita di oratorio, le feste, qualche preghiera con la comunità all’inizio, fino ad arrivare alla condivisione dell’assemblea eucaristica e dei momenti di servizio. Altre figure educative vanno introdotte: animatori dei giochi, persone impegnate a varie titolo nella comunità; questo richiede flessibilità nel costruire l’itinerario di catechesi (circa tempi e contenuti) e coinvolgimento della comunità da non lasciare implicita, va’ tematizzato e verbalizzato.
  • I sacramenti non vanno considerati un premio (se non viene mai a messa come fa a fare la comunione), ma un dono (gratuità) che mi abilita (andrò a messa perché ho ricevuto un dono). Non è uno spostamento di mentalità che cambierà lo stato di fatto (i bambini così verranno a messa), ma che ci eviterà cortocircuiti teologici (un Dio che annunciamo buono diviene tiranno) e inutili arrabbiature!



Quarto: alcuni aspetti concreti.


La possibilità di vivere il momento di catechesi in settimana oppure il sabato. Lungo la settimana i bambini arrivano a catechesi dopo l’orario scolastico: stanchi, con l’idea che c’è un’altra ora di scuola, per molti mesi con il buio, con catechisti anch’essi stanchi per la giornata … Il sabato mattina, offre la possibilità di essere freschi, di capire che non si è a scuola, di avere catechiste pimpanti, di avere tutto l’oratorio a disposizione, …
Qui la catechesi è addirittura di due ore, ma sempre c’è il momento di gioco, quello del canto, …



Quinto: L' "ultimo" anno.

Poiché l’ultimo anno di iniziazione cristiana è vissuto durante la prima media le sue caratteristiche devono essere diverse.
I ragazzi entrano nel mondo delle medie, conoscono realtà nuove, sono chiamati a responsabilità nuove e soprattutto entrano nella preadolescenza, non possiamo non tenerne conto.
Le figure educative: accanto alle catechiste iniziano ad esserci degli educatori giovani.
Le modalità: molta più esperienza concreta, incontri, visite, testimonianze, …
Le proposte: incominciano a condividere alcuni momenti con i preado di seconda e terza media (feste ad hoc, momenti di preghiera, attività particolari).

don Bernardo